"Mi piacerebbe essere tacciata di sessismo. Vorrebbe dire che il fenomeno mondiale di violenza sulle donne non esisterebbe più."
L’essere femminile è un vero e proprio cruccio per Debora Villa, attrice comica di comprovata bravura che ormai si alterna tra televisione, radio, cinema e, ovviamente, teatro.
Per essere sicura di offrire al pubblico il suo paradigma muliebre completo ha messo in scena uno show intitolato “Donne che corrono dietro ai lupi” che ha scritto insieme ad Alessandra Torre, Francesca Micardi e Rafael Didoni.
Debora si muove nella storia passata e recente, tra favole e cronache, per capire qual è la situazione della donna ai giorni nostri. Così si scopre che alcuni ruoli sono stati ribaltati mentre altre convenzioni sociali sono dure a morire. Nonostate ci siano le donne che si ribellano alle regole e vanno controcorrente, la strada è ancora lunga.
Lo spettacolo sarà in scena dal 14 al 16 Aprile al Manzoni di Milano e in attesa del debutto meneghino l'attrice ci ha raccontato che cosa cerca di dimostrare.
Lo spettacolo affronta un tema non nuovo come il rapporto uomo donna, però per una volta è la femmina che insegue il lupo maschio. Come sono secondo lei le donne moderne?
Tutte diverse tra loro suppongo ma non le conosco proprio tutte tutte.
Proviamo a generalizzare, allora.
Le trovo decise, determinate, umorali, romantiche, nevrotiche e piene di dubbi. Come si confà a persone intelligenti.
Hanno imparato qualcosa dagli stereotipi?
A crearne di nuovi.
Pessimista. C’è stato un punto di svolta nel rapporto uomo/donna?
Nessuno. L'uomo tende a considerare ancora oggi la donna come una propaggine di se stesso.
E i ruoli possono essere ribaltati?
Sono sempre in ribaltamento. A seconda delle singole personalità e delle situazioni che ci si trova ad affrontare. Non esiste una regola. È il fatto di cercare di trovarla a tutti i costi a determinare confusione, in entrambi i sessi.
C’è ancora qualcosa che le donne non vorrebbero far sapere agli uomini, loro malgrado?
Tutto quello che si dicono in loro assenza.
Si può ridere delle donne senza scadere nel sessismo?
Anche. Ma perchè precludersi una possibilità, la comicità è anche cattiveria. Il mio spettacolo è sessista ma viene tollerato perché siamo in una condizione sociale tale da potercelo permettere, purtroppo.
Che cosa intende?
Mi piacerebbe essere tacciata di sessismo. Vorrebbe dire che il fenomeno mondiale di violenza sulle donne non esisterebbe più.
Qual è il superpotere femminile che le piace raccontare?
Quello che ti viene dopo il parto. Il superesaurimentonervoso.
Cinema, teatro, televisione e libri: è riuscita a declinare la sua capacità artistica in ogni modo. Che cosa le manca ?
Diventare ricca.
Obiettivo ambizioso. Per questo ha aperto anche una sua società di produzione, la “Si può fare” production?
Voglia di dare spazio e possibilità a chi non riesce ad approdare in tv. Ho amici e colleghi artisti straordinari che lavorano poco perche non hanno visibilità mediatica. Assurdo!